Leda e la scuola di cucina

Dopo aver preso il diploma di Commandeur de Cordons Bleus de France

Approfittando del fatto che mia figlia partiva per New York e liberava il suo spazio attiguo al mio, ho deciso di creare una scuola di cucina nel mio appartamento in via Gregoriana a Roma. Come chiamarla? Il nome venne dato da due amici che allora frequentavano molto la mia tavola, l’allora Ministro delle Finanze Francesco Forte e la Senatrice Margherita Boniver: “Scuola Gragoriana di Cucina”.

Ebbe rapidamente successo e molti allievi di gran qualità la frequentarono assiduamente. Dal famoso urologo Ulrico Bracci (che mi regaló il mio primo bassotto a pelo ruvido, Gea) a Donna Vittoria Leone.

In questa attività fui assistita da due cuoche bravissime: Maria e Filomena che dopo la mia partenza per Parigi, avviarono due fiorenti attività di catering.

A Parigi tanti amici hanno insistito perché creassi una scuola di cucina collegata all’Associazione culturale l’Invito, ma I locali dell’Istituto essendo demaniali avrebbero richiesto tempi biblici per avere l’autorizzazione come disse mio cognato l’Ambasciatore Boris Biancheri, Segretario Generale della Farnesina. Allora che fare?

Sono ricorsa a degli sponsors e ho creato una bellissima scuola in un appartamento accanto alla Place des Victoires con di fronte l’imponente sede della Banque de France.

Fra i tanti sponsors voglio ricordare per la loro generosità : Alberto Alessi che ha usato la mia scuola anche per lanciare alcuni prodotti di cucina concepiti per Alessi dalla star del design mondiale Philippe Starck con cui abbiamo cucinato, di fronte ad una quindicina di giornalisti francesi, dei memorabili risotti. Ma anche Tenuta Castello dei Vercellone che producono il miglior riso italiano, fra cui il carnaroli biologico e per di più mondato a mano. E tanti altri, dal consorzio del prosciutto San Daniele alla Galbani, dalla Barilla al Caffè Illy.

Con mia grande sorpresa la metà dei miei allievi erano uomini, spesso collezionisti d’arte, e molti sono diventati grandi amici come André Bernheim, della Fondation de France, persona coltissima e raffinatissima o Jean-Pierre Marcie-Rivière, elegantissimo collezionista che pur avendo un ottimo cuoco in casa voleva avere il piacere di preparare personalmente alcuni piatti per i propri amici.

Fra le allieve una particolarmente cara e brava è stata Diane Venet, moglie di Bernar Venet, uno dei maggiori artisti francesi viventi e internazionalmente riconosciuto.

Ma la scuola era frequentata da attori come Mireille Darc, giornalisti come la vedette della television Arlette Chabaud o medici famosi come l’oncologo David Khayat: insomma era un club di persone simpatiche, intelligenti e di alto livello appassionate della cucina italiana.

Mia assistente aiuto è stata una giovane giapponese, Masako, che ha imparato molto che ora gestisce una fiorente attività di catering.